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SPORT CLUB MARSALA 1912

 




LA STORIA
Lo Sport Club Marsala 1912 è la principale squadra di calcio di Marsala. Storico sodalizio calcistico siciliano, è fallita nel 2000 e si è ricostituita il 6 settembre 2006. Nel 2000, dalle ceneri della vecchia squadra, è stata costituita un'altra società, l'Associazione Sportiva Marsala 2000, che si è sciolta al termine del campionato di Serie D 2004-05 per la retrocessione in Eccellenza e il conseguente fallimento. La partita contro il Trapani è uno dei derby più seguiti in tutta la Sicilia e non solo, la partita spesso in schedina e tra le più seguite nel sud Italia, avendo le due squadre militato per più di cinquant'anni nelle categorie professionistiche. Lo scenario di Marsala-Trapani è completato dall'immancabile e profonda rivalità che divide le due città. Tante sono le leggende, le storie, le diciture su questa partita risalenti anche ai primi del '900.

Fondato nel 1912 grazie all'importante contributo degli Inglesi che commercializzavano l'omonimo vino (i primissimi tornei furono disputati all'interno dei Cantieri Vinicoli della Florio), il Marsala disputa il suo primo campionato importante nel 1942-43, anno in cui arriva 6° nel girone N di Serie C. Da allora gli azzurri hanno disputato altri 30 campionati di terza serie (compresa la C2 e la C1), sfiorando la promozione Serie B nel 1959-60 (2° posto nel girone C). Nel 1977-78, la squadra giovanile del Marsala ha conquistato il Torneo Dante Beretti riservato alle formazioni di Serie C. Storica la promozione in Serie C (terza serie unificata) ottenuta nel 1968 ai danni dell'Acireale, in uno spareggio giocatosi a Palermo il 2 giugno davanti a quasi 20.000 spettatori, finito 1-0 e timbrato dal gol di Paolinelli.

Come già detto, il Marsala può vantare un suo scudetto tricolore; nella metà degli anni '70, lo Sport Club Marsala creò un settore giovanile invidiato anche dai club di serie superiore. Tutto ciò si concretizzò con l'arrivo in semifinale del Campionato Nazionale "Dante Beretti" nel 75-76 e con la prestigiosa conquista del titolo tricolore nazionale nel 77-78. Gli azzurri, allenati dal maestro Coppola, riuscirono a mettere in fila squadre come Catania, Reggina, Turris, Teramo. In finale, gli azzurri riuscirono a battere la blasonata Spal per 3-0, con una doppietta di Di Fresco e un gol di Scardino. Di quella squadra facevano parte Dragna, Corallo, Di Fresco, Titone, Marcheggiani, Scardino, Adelfio, Domingo G., Navarra, Quinci, Ausini, Graffeo e Neglia.

Nel 1984 la società ha affrontato una difficile crisi societaria, retrocedendo per tre stagioni consecutive, passando così dalla Serie C-2 al campionato di Promozione, dove rimase soltanto una stagione. La squadra viene presa per mano dall'Arch. Giacomarro (padre del noto allenatore Domenico) e riesce a tornare nel Campionato Nazionale Dilettanti, grazie anche alla fusione con il Pro Marsala (ex Pro Pizzo), altro importante sodalizio calcistico della città. Nonostante i primi anni difficili, e l'affidamento a dei giovani, nella stagione 1991/92 il Marsala riesce ad ottenere un terzo posto. Due anni dopo, nel 1993/94, esplode il talento di Marco Materazzi. Con la maglia del Marsala, del campione del mondo si ricorda un episodio storico: nei minuti di recupero di Marsala-Bagheria, con gli azzurri in vantaggio per 1-0 dopo 4 minuti (aveva segnato Pellegrino), e dopo 86 minuti di strenua difesa catenacciara, uscì palla al piede dalla propria area di rigore e dopo aver percorso circa 70 metri di campo raggiunse quella avversaria dal cui limite lasciò partire un gran diagonale che si insaccò alle spalle dell'esterrefatto portiere ospite D'Alessandro. Alla fine del torneo Materazzi conterà ben 25 presenze e 4 reti. Nel 1994-95, a termine di una rimonta strepitosa ai danni del Monterondo, che ha avuto il suo culmine nelle ultime 4 giornate, il Marsala Calcio ritornò in Serie C-2.

Salvatosi ai play out ai danni di Astrea nel 1996 e Altamura nel 1997, la squadra viene presa per mano dal Presidente Leonardo Mannone e dallo storico Allenatore Massimo Morgia (paragonato a Giuseppe Garibaldi). Viene costruita una formazione di altissimo livello, con giocatori dal prestigioso passato: , Michele Coppola, Egidio Ingrosso, i giovani Simone Fortini e Francesco Tondo, gli attaccanti Francesco Erbini e Giovanni Sorce (storico bomber lilybetano, che in passato aveva già giocato in Serie A e in Uefa col Parma) fanno tutti da contorno alla ciliegina sulla torta, l'estro del fantasista marsalese Antonino Barraco. La squadra domina il campionato, che vince con una giornata di anticipo. Ai play off il Crotone ha la meglio su Sora, Benevento e Trapani, storica antagonista sportiva che lottava anch'essa per la promozione.

Nella stagione 1998-99 viene allestita una rosa molto amplia e confusa. Nonostante dopo due giornate la squadra si trovava al primo posto a punteggio pieno, il girone di andata sarà molto deludente, e l'allenatore Agatino Cuttone viene esonerato. Nel girone di ritorno, la squadra, guidata da Luigi Carducci, opera molto bene sul mercato, acquistando giocatori dall'illustre passato (Pierluigi Di Già su tutti). Finalmente, dopo travagliate operazioni con la Lega, arriva il transfert per l'utilizzo del giovanissimo attaccante francese di origini senegalesi Patrice Evra, oggi acclamato terzino del Manchester Utd. Il girone di ritorno è segnato dalle reti del bomber Calvaresi e dello stesso Evra, che un'intera nazione invidiava. Nonostante le tante vittorie e un duello a distanza con l'Ancona, la squadra non riesce ad evitare gli spareggi per non retrocedere, giocati con la Battipagliese, che letteralmente domina e riesce a salvarsi meritatamente.

Nella stagione successiva, i gravi problemi societari scaturirono la cessione delle stelle della squadra. Patrice Evra passa al Monza, capitan Leto e Barraco vanno al Palermo. La rosa è giovanissima, tante le batoste in trasferta. La squadra viene affidata ad Angelo Orazi che, nonostante i buoni risultati ottenuti, non riuscirà a salvare. L'ultimo posto a parimerito con l'Atletico Catania sancisce la retrocessione in Serie C-2, essendo il sodalizio azzurro in svantaggio con gli etnei negli scontri diretti.

In estate un misterioso fallimento portà la società ad una strana radiazione. Un gruppo di imprendiori romani, facenti spalla ad una multinazionale ungherese di carburanti, aveva rilevato la società pochissimi giorni prima del verdetto della Lega. La conferenza stampa indetta è servita da presentazione del nuovo allenatore, Odoacre Chierico, ex centrocampista della Roma. I tempi burocratici per il trasferimento del denaro dall'Ungheria, seppur di poco, andavano oltre le scadenze della Federazione, che in passato e mai come negli ultimi anni ha invece posticipato e adottato trattamenti particolari alle società, di solito prestigiose, in difficoltà. Lo Sport Club Marsala 1912 viene così radiato e il Taranto viene ripescato in Serie C-2.

Nel 2000, dopo aver acquisito il titolo del Don Bosco Partinico, squadra di Eccellenza, il club è ritornato in Serie D sotto il nome di "Associazione Sportiva Marsala 2000", militandovi per tre stagioni salvo poi retrocedere e fallire nuovamente. Il 6 settembre 2006, come detto, lo Sport Club Marsala 1912 è rinato grazie ad un gruppo di imprenditori che ne hanno acquistato il titolo: la squadra è stata quindi inserita nei quadri del campionato regionale di Seconda Categoria come punto di partenza con l'ambizione di ritornare nel corso degli anni ad alti livelli calcistici di cui è già stata protagonista. Per salutare il ritorno della storica società, al debutto interno (sconfitto il Procidina per 6-2), è stata organizzata una grande festa. Sugli spalti più di 3000 spettatori, un record per la seconda categoria. La squadra ha recentemente trionfato diverse giornate prima della fine del torneo, e ha così conquistato la promozione in 1^ categoria. La città di Marsala oggi presenta altre due squadre: l'USD Petrosino Marsala, nata come "espansione" della società calcistica della città di Petrosino, che attualmente milita in Eccellenza; e lo Sport Club Marsala A.S.D., nuova denominazione di una squadra minore locale conosciuta fino al 2006 come Bosco 1970, che è stata recentemente promossa in Eccellenza. Nel giugno 2007, il Marsala ASD e il Marsala 1912 stavano quasi per raggiungere un accordo per la fusione tra i due sodalizi,ma così non fu. Lo "storico" Sport Club Marsala 1912, così, diede vita ad una fusione con un'altra società locale: l'U.S. Kennedy Birgi 1967, appena promosso nel campionato di Promozione. Sarà questo il campionato disputato dal Marsala nel corso della stagione 2007-2008, che lo vedrà salvo dopo lo spareggio di Bagheria contro la Sancataldese, terminato 1-1, in virtù della migliore classifica degli azzurri rispetto agli avversari.

Durante la stagione 1997-98, fu organizzato il 1° (e ultimo) Trofeo "Marsala Città del Vino". Si tratta di un triangolare disputato dalla compagine siciliana contro Feyenoord e Amburgo. La prima partita, Marsala-Feyenoord, vide gli azzurri vittoriosi per 1-0 con gol di Emanuele Germano. Nel Feynoord militavano atleti del calibro di Jerzy Dudek, Bonsvelt, Julio Ricardo Cruz, Hasan Salihamidžić e diversi altri. La seconda partita, Amburgo-Feyenoord, terminò 1-1. Nella terza partita, Marsala-Amburgo finì ai rigori con i tedeschi vittoriosi; decisivo, sia dal dischetto che tra i pali, il portiere Butt, che in quegli anni era famoso per essere molto bravo a calciare i rigori.

Nell'estate del 1998, per festeggiare la vittoria del campionato di Serie C-2, si giocò un'amichevole contro il Calcio Napoli, che era appena retrocesso in Serie B. Il Marsala vinse per 1-0 dominando l'incontro, soprattutto nel primo tempo, grazie ad un gol del giovane Marino

Negli anni '90 il Marsala ebbe in prova un giovanissimo Emanuele Belardi (oggi alla Juventus), che più tardi diventerà il portiere della Reggina  in Serie A. Le qualità del guardiapali non furono apprezzate e non fu ingaggiato.

Il record-man di presenze in azzurro è tenuto da Antonino "Nino" Palermo, con oltre 200 gettoni.

Il centrocampista Valerio Leto è stato capitano della squadra lilybetana per 12 stagioni, ed è considerato ancora oggi una "bandiera" dagli sportivi marsalesi.

Il talento Patrice Evra venne ribattezzato "Cioccolatino azzurro". Lo stesso Evra era stato accolto a Marsala nell'estate del 1998, appena diciassettenne. Era stato "scartato" dal vivaio del PSG. Il direttore sportivo Michele Pirro non esitò a portarlo nella città lilybetana.

Lo Sport Club Marsala 1912, nel corso di quasi un secolo, ha annoverato tanti presidenti e/o commissari straordinari/amministratori unici. Quattro di essi meritano menzione. Nel primo dopoguerra spicca la figura di Aurelio D'Asta, a seguire il presidente dei presidenti Antonino Lombardo Angotta, artefice della costruzione nel 1956 dello stadio "Municipale", che dal 2002 a Lui è intitolato. Segue l'enologo Silvano Lombardo, primo presidente-manager, che a cavallo tra gli anni '70 e '80 ebbe l'intuizione di come una squadra di calcio dovesse essere gestita a tutti gli effetti come un'impresa. A lui si deve anche l'acquisto di Sergio Ferretti. Ultimo presidente da menzionare Leonardo Mannone, amministatore unico e artefice principale della promozione in serie C/1 nel 1997-98.

Il 24 maggio 1981 in occasione della gara di serie C/2 girone D Marsala-Squinzano il centrattacco del Marsala Francesco Marescalco ha fallito un calcio di rigore fatto ripetere dall'arbitro Bin di Torino per ben 3 volte.

Di seguito, i campionati vinti dallo Sport Club Marsala 1912.

Promozioni in Prima categoria
2006-07 (Nuovo Sport Club Marsala 1912)
Promozioni in Promozione
1986-87 (spareggio c.n.C/vetrano 24.5.1987 Marsala-Castellammare 1-0)
Promozioni in Serie D - quarta serie
1956-57
1987-88 (fusione con Pro Marsala-ripescaggio)
2001-02 (A.S.Marsala 2000 - ex Don Bosco Partinico)
Promozioni in Serie C unificata
1948-49
1957-58
1967-68 (spareggio c.n.Palermo 2.6.1968 Marsala-Calcio Acireale 1-0)
1972-73
Promozioni in Serie C-2
1994-95
Promozioni in Serie C-1
1997-98
Campionato Regionale Juniores
1948-49 Campione siciliano
1954-55 Vince la Coppa dell'ORA
Campionato Nazionale Dante Berretti
1977-78
1° Trofeo Marsala città del vino
1997-98

Cannonieri azzurri [modifica]
Badii 52 reti (1950-54)
Bevilacqua 45 reti (1954-59)
Peronace 44 reti (1970-74)
Vergazzola 43 reti (1954-58)
Guidotti 40 reti (1988-91)

Lo Sport Club Marsala 1912 gioca le sue gare interne allo stadio Stadio Antonino Lombardo Angotta, con capienza oltre i 13.000 posti, costruito nel 1956 proprio dal presidente Lombardo Angotta, presidente per dieci anni, che negli anni '60 portò il club lilibetano quasi in serie B. La prima gara che il club giocò nel nuovo stadio, fu Marsala-Reggina, terminata con il punteggio di 1-1.

Il primo campo di calcio su cui si giocarono le prime sfide cittadine e i primi derbies con il Trapani pare sia stato quello ubicato sul Piazzale dei Mille, pressappoco dove adesso sorge la palazzina della Dogana. Oltre al campo del Piazzale dei Mille, fu teatro delle prime combattutissime sfide un rettangolo di gioco che sorgeva fuori Porta Nuova, un centinaio di metri distante dal luogo dove poi sarebbe sorto lo "Stadio della Vittoria". A questi, si deve aggiungere un altro campetto sito dentro il comprensorio degli stabilimenti Ingham. Nel 1922, grazie alla munificenza del cav. Spanò, era stato allestito a Porta Nuova, poco oltre l'attuale Cinema Impero, un terreno di gioco accettabilmente spianato e livellato, in regola con le blande disposizioni federali di allora, chiamato "Stadio della Vittoria" che rimase in funzione fino alla metà degli anni 50. Nel 1956 fu ultimato l'odierno stadio, il Municipale, grazie all'infaticabile opera del presidente di allora Antonino Lombardo Angotta, a cui lo stadio è stato intitolato nel 2002 dopo la sua morte.

Il primo gruppo del tifo organizzato è nato nel 1972 ad opera del capo-tifoso storico Vincenzo Rubino. Il gruppo si chiamava I° club Azzurri - Marsala. Intorno alla metà degli anni '70, nasce il circolo sportivo S. Bilardello, presente allo stadio con lo striscione Commandos Piazza Marconi - Marsala. Con il trasferimento della sede in zona Porticella nel 1980, il I° club Azzurri - Marsala fu intitolato a Rocco Curatolo, in memoria di un giovane calciatore locale scomparso a causa di un male incurabile. Di quegli anni rimane memorabile La trasferta di Palma Campania il 31.05.1981 a cui il club organizzato partecipò in massa. Si trattava dell'ultima trasferta della stagione in occasione della quale il Marsala si giocava la promozione in C/1 mentre la locale Palmese, ironia della sorte, aveva estremo bisogno di punti per la salvezza. I tifosi azzurri che si recarono a Palma Campania raccontarono di tutto al ritorno a casa: di coltelli, addirittura di una pistola, di minacce e insulti ai danni dei giocatori ospiti e dell'arbitro Albertini di Voghera. Ai nostri tifosi, prima accolti benignamente, furono strappati via gli striscioni e fu consentito di assistere "in silenzio" alla partita. L'incontro terminò 1-0 a favore della Palmese, grazie ad un goal-fantasma della squadra campana e il sogno svanito dei tifosi azzurri di raggiungere la serie C/1. Nel 1997 ai tifosi storici della " Vecchia Guardia " si aggiunge un nuovo club del tifo organizzato composto in prevalenza da giovani, nasce così la Falange Biacazzurra, che partecipa a quasi tutte le trasferte del vittorioso campionato di Serie C/2 1997-98 che termina con la promozione in Serie C/1 conquistata alla penultima giornata il 10.05.1998 Marsala - Bisceglie 3-0, in occasione della quale "i falangisti" organizzano una coreografia degna di altri palcoscenici. Di quell'anno è rimasta memorabile la trasferta di Trapani (15.03.1998), passata alla storia come il secondo più grande esodo di massa dei tifosi organizzati marsalesi, presenti nel numero di 2.000 unità sugli spalti del Provinciale, il record dei 5.000 tifosi azzurri recatisi alla Favorita di Palermo il 2 giugno 1968 per lo spareggio Marsala-Acireale è tutt'ora imbattuto, anche se allora non esisteva ancora il tifo organizzato. Durante il trionfale campionato 1997-98 nascono il Gruppo Supportes, la Gioventù Biacazzurra e Gli Skizzati di Porta Nuova, protagonisti del tifo organizzato locale nei 2 successivi campionati di Serie C/1. L'eccessiva frammentazione del tifo organizzato locale ha determinato successivamente l'unificazione di tutte le sigle nel Collettivo Lilybetano. Il fallimento dello Sport Club Marsala 1912 nel 2000 provoca lo scioglimento di tutti i gruppi del tifo organizzato locale.

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